mercoledì 12 dicembre 2007

Chiuso fino a data da destinarsi...


Sembra un pò l'annuncio di ritardo indefinito dei treni, ma è d'obbligo... sono raffreddata, febbricitante, super impegnata, da altri fatti preoccupata e tra poco di nuovo in loco ammorosata. Per questo credo chiuderò battenti fino a quando non avrò veramente il tempo di scrivere con una certa costanza. Lo so, non sono una brava blogger. So anche che ci saranno due o tre persone che mi leggono in tutto il mondo, ma a loro dovevo questo annuncio...
A presto...

lunedì 3 dicembre 2007

Milano, Milano una bella città..si beve si mangia, l'amore si fa...


Ricordo che da piccolina, cantavo questa frase per fare la conta per decidere chi doveva contare a nascondino. Perchè mi è venuta in mente questa cosa? Perchè la scorsa settimana sono stata due volte a Milano. No, non ho una tresca - come qualcuno ha ipotizzato; e non ho parenti che abitano là. Prima un esame, poi un incontro mi hanno portato nella capitale lombarda. E come ogni volta, vado a Milano io e a Milano c'è qualche evento/manifestazione. No, Milano non si mette in movimento per il mio arrivo, anzi mi crea un sacco di problemi con i suoi "eventi speciali". Un paio di anni fa c'è stato il disinnesco di una bomba alla stazione di Milano Centrale, quindi il mio treno è stato dirottato su una stazione minore e da lì autobus, metrobus, metro, filobus, tram; la volta successiva c'era un mega sciopero dei mezzi pubblici; l'anno dopo la Stramilano... domenica scorsa la Milano City Marathon. Arrivo in Stazione Centrale alle nove (era dalle 5.30 che ero sveglia), scendo alla metro e vedo un messaggio lampeggiante "causa maratona, le linee metropolitane potranno subire deviazioni e ritardi". Gulp!Nooo, non è possibile. Aspetto per dieci minuti la metro - normalmente ne passa una ogni due minuti.. finalmente arriva. Faccio il mio tragitto, risalgo in superficie, mi posiziono alla fermata del metrobus. Aspetto per dieci minuti, continuo a guardare il cartello per capire dove dovrò scendere.. ad un certo punto mi si avvicina un signore:"Lei non è di Milano?" "Eh no" "Dove deve andare?" "Eh, alla fermata Giambologna" "Ah, sa che la linea 15 subisce una deviazione causa maratona" "Noooo.." "Beh, può prendere il 90 o 91 e scendere a (...), poi prende il 92 e continua a piedi; oppure può aspettare il 57, scendere a (...), poi prende il 60 e... ..." Lo guardo con gli occhi sbarrati.. "Beh, forse è meglio se aspetta il 15" Silenzio. Ad un certo punto, mentre arriva il 15 al lato opposto della strada il signore mi guarda "Ah, è quello che deve prendere Lei, dal lato opposto" Miiiii...dirlo primaaa?? "Comunque La avverto, subirà deviazioni!" Eh invece no, non l'hanno deviato. Comunque non so come ho fatto a arrivare a destinazione e tornare a casa senza perdermi. Milano Milano una bella città...

giovedì 29 novembre 2007

Eccomi di ritorno...già in clima natalizio...

L'assenza prolungata è finita, almeno credo...mi impegnerò a scrivere qualcosa ogni giorno (chissà se riuscirò a mantenere la promessa) o almeno ogni due tre giorni. C'è stata una serie di cose che mi ha tenuta lontana dal pc, o meglio molto vicina al pc, ma lontana dal mio blog. Ora una buona parte di queste cose è passata, rimane "solo" la tesi... E' più di un mese che non scrivo; ho lasciato il mio blog al 9 ottobre e lo riprendo che manca meno di un mese a Natale. Ci sono alberi di natale, luci, mercatini che iniziano a spuntare qua e là e il mio pensiero torna a un anno fa, quando in questo periodo ero a Vienna e stavo a naso in su ad aspettare che il gigantesco albero di Natale venisse illuminato. Il Natale è già iniziato a Vienna..eh si, dal 17 novembre davanti al municipio è aperto il Christkindlmarkt, tradizionale mercatino che si ripete da 700 anni, che si sviluppa intorno all'immancabile albero di natale. E quest'anno l'albero è di 28 m, viene dall'Oberpinzgaus -zona Salzburg- e si è fatto un viaggio di 450 km per arrivare a Vienna. L'accensione dell'albero dell'albero è un evento "magnetico" che richiama i viennesi, e moltissimi turisti. E i mercatini creano un'atmosfera bellissima in città, sono disseminati per ogni distretto... qui si possono mangiare un sacco di cose buone, tra cui patate ripiene di formaggio e prosciutto, fragole immerse nel cioccolato, le immancabili paltschinke, i waffeln, e molte altre cosucce sfiziose... io non ho tempo per tornarci quest'anno, ma se non sapete dove passare uno dei prossimi weekend prima di Natale, valutate l'idea vienna...rimarrete incantati!A presto

martedì 9 ottobre 2007

Assenza prolungata...


Per chi si chiedesse se sono sparita, se mi sono stancata di scrivere, se intendo chiudere questo blog... la risposta è no, no, no! Il problema è che ultimamente passo così tanto tempo a scrivere al pc, che nel tempo libero che mi rimane ho bisogno di disonticcare il cervello e gli occhi dallo schermo. In realtà è un periodo piuttosto impegnativo e, chi mi conosce, sa che quando sono tanto impegnata tendo ad essere ansiosa e abbastanza intrattabile. Vi prego di giustificare la mia assenza prolungata, prometto di tornare presto con un post interessante! Ciao a tutti!

lunedì 24 settembre 2007

Suesse Erinnerungen an Wien.. ein Jahr spaeter!




Un anno fa era domenica.. e io ero in treno, diretta a Vienna. Avevo salutato tutti, mi stavo avviando verso l'inizio di una nuova avventura. Se ci penso, quasi mi viene la pelle d'oca. Ero contentissima e molto emozionata al tempo stesso; piangevo perchè avrei voluto portare molte persone con me... Ma ero felice, perchè i sucessivi cinque mesi mi avrebbero regalato molte emozioni. Ricordo che quando sono arrivata alla Wien Suedbahnhof c'erano delle persone ad aspettarmi. Faceva caldo fuori, ma non troppo. C'era il sole. Tedesco ovunque, ricordo che capivo poco... Ma da subito Vienna mi è piaciuta. Non sapevo che la mia "casa" era lì a pochi passi dalla stazione, quando sono arrivata. Quanti bei ricordi. Il primo viaggio in macchina verso Grinzig, la prima corsa in metro, il primo giro in centro, la prima volta che ho visto l'università e sono rimasta a bocca aperta. La prima cena in una Heuriger... Tutto in un giorno. E' già passato un anno e, non nascondo, che mi piacerebbe riavvolgere il nastro e ritornare al 24 settembre di un anno fa...

giovedì 13 settembre 2007

Il blocco dello scrittore..

Ogni volta che devo scrivere qualcosa di importante, mi capita di imbattermi nel cosiddetto "blocco dello scrittore". Magari butto giù 100 parole, poi mi blocco e mi ci vogliono altre 4 ore prima di riempire una pagina intera. E dopo che ho scritto 3 pagine, le rileggo e mi metto a correggere qua e là. Risultato: non rimane praticamente nulla dello scritto inziale.
In questi giorni, sto rivivendo l'odiato blocco. Durante una delle tante pause improduttive, ho googlato "blocco dello scrittore" e ops.. non pensavo ci fossero ricerche mediche su questo problema. E non pensavo nemmeno che fosse considerato un disturbo così grave. Io credevo - forse ingenuamente - che le cause principali del "blocco" fossero la distrazione, le "idee confuse", il dover scrivere su un determinato argomento anche se in realtà si ha poco da dire al riguardo. Ebbene no... per alcuni studiosi, il blocco dello scrittore è un disturbo di natura psicologica dagli effetti devastanti; per altri, un disturbo cerebrale, le cui cause risiederebbero in un cambiamento dei lobi frontali, che impedisce una corretta interazione con i lobi temporali. C'è chi si è curato facendosi applicare un elettrodo per stimolare l'attività cerebrale e fatto questo è diventato uno scrittore! C'è chi ha superato il blocco solo dopo un'operazione cerebrale, che gli ha rimosso una massa che opprimeva i lobi... Insomma, c'è da avere paura a definirsi vittime del "blocco dello scrittore". Non voglio pensare che i miei lobi non interagiscano bene, che ci siano delle cause di natura cerebrale o psicologica che mi impediscono di scrivere 3 pagine di fila.. E mi sa che da oggi in poi mi limiterò a dire che "sto facendo fatica a mettere per iscritto alcune idee", senza chiamare in causa il "terribile blocco".

mercoledì 5 settembre 2007

...STARBUCKS COFFEE...


L'ho conosciuto per la prima volta a Vienna e me ne sono subito innamorata; l'ho continuato a frequentare fino al mio ritorno in Italia. L'ho ritrovato a Seattle; sono andata a vedere dove è nato, dove ha mosso i primi passi. Anche prima di lasciare l'aeroporto di Seattle ero con lui. A Cleveland l'ho rivisto ancora una volta, e, come sempre mi ha accolto con i suoi profumi. A Philadelphia non l'ho visto, mi è mancato... chissà quando e dove potrò rivederlo. In Italia non c'è, almeno che io sappia. Eh si, STARBUCKS mi manchi!
Per chi non lo conoscesse, Starbucks è una catena di caffè. Il primo Starbucks è nato a Seattle nel 1912 ed è ancora lì. Ho visto la gente in fila per poterci entrare. E anch'io mi sono messa in coda e sono uscita vittoriosa con un Mocha Frapuccino, una specie di frappè al caffè e cioccolato, sormontato da tanta, morbida panna montata (vedi foto). E ho anche il bicchierone termico che porta su scritto "Primo Strabucks, Pike Market" (in inglese ovviamente). A Seattle c'è un numero infinito di Starbucks. E purtroppo sono entrata solo in alcuni. Diciamo che l'arredamento interno varia dal misero tavolino in legno, al finto caminetto, alle morbide poltrone e divani (questi li ho trovati solo a Vienna però). Credo che gli Starbucks siano muniti di wireless interno e comunque uno può stare seduto anche tutto un giorno, leggersi tutto un libro, sorseggiando il suo caffè preferito. Per quanto riguarda me, sono un'affezionata consumatrice di Mocha o Frapuccino. Il caffè normale non l'ho mai provato. Ho scoperto solo gli ultimi giorni il White Chocolate Mocha, che oltre al caffè e al cioccolato normale, contiene anche topping al cioccolato bianco. Ma ce n'è per tutti i gusti: caffèlatte caldo o freddo, cappuccino, cioccolata, caffè normale, caffè o frapuccino al caramello, alla cannella, anche tè per chi vuole... E poi al vostro caffè o tè potete accompagnare il classico blueberry muffin, o il più ricercato muffin alle tre berries, o una fetta di torta al limone, o un panino, o, perchè no, un'insalata. Gli abitanti di Seattle, che di caffè pare se ne intendano, dicono che questo non è il migliore caffè della città, si è posizionato solo terzo nella classifica dei migliori caffè. Ma io, da profana, posso solo dire che sorseggiare un "tall mocha" e addentare un blueberry muffin mi fa iniziare bene la giornata. Ovviamente, Starbucks fornisce un elenco dei valori nutrizionali dei prodotti che offre...però, se per una volta volete godervi il vostro frapuccino o il vostro muffin, vi consiglio di non guardarlo!

giovedì 30 agosto 2007

I segreti della Cheese Factory...


Non ho mai visitato un caseificio, nè uno stabilimento dove producono formaggio in quantità industriali. Ma, guardando Mela Verde, ho imparato qualcosa su come viene fatto il formaggio. Ho presente quelle vasche di latte vaccino a cui si aggiungono i fermenti lattici e il caglio; e poi il latte coagulato che viene frazionato in grani da cui viene espulso il siero. So che c'è una fase di pastorizzazione, e ho ben viva davanti agli occhi l'immagine di queste enormi quantità di latte schiumoso che si apprestano a diventare formaggio. Bene, negli Stati Uniti mi è capitato di fare un tour in una fabbrica di formaggio, precisamente a Tillamock. I latticini di Tillamock sono rinomati, avevo un pezzetto di formaggio di Tillamock anche nella mia lunch box al ritorno in aereo. Devo ammettere che questo stabilimento mi ha stupito: niente vasche di latte schiumoso, niente vasche in cui viene raccolto il siero... Solo una grande vasca con una sorta di pasta in grani che viene raccolta con badili, collocata in appositi stampi, pressata, messa sotto vuoto. Tutte le forme sono rettangolari... non importa quale sarà il prodotto finale (Cheddar Cheese, Pepper Jack, formaggio all'aglio, Blue Cheese, Mozzarella Cheese): le forme sono tutte dei blocchi rettangolari. La fase successiva consiste nel tagliare questa grande "mattonella di formaggio" in blocchi più piccoli, tutti dello stesso peso. Se il blocco pesa più del dovuto non si fa altro che tagliarne una fetta, se pesa meno se ne aggiunge una o più. Gli addetti maneggiano questi blocchi e hanno a disposizione delle fette di formaggio che appiccicano dove serve affinchè il peso ottimale sia raggiunto. Sembra quasi che maneggino plastilina, l'unica cosa che a distanza differenzia questi blocchi è il colore, più o meno giallo, più o meno bianco. Ma non ho visto forme rotonde che si avvicinassero anche solo lontanamente al nostro Asiago o Grana. No, tutto rigorosamente rettangolare. E il prodotto finito è affettato (fette quadrate) o in forma di panetto di burro (rettangolare). La mia sensazione? Mi sembrava di essere in una fabbrica di sottilette. E pensavo ai caseifici di Mela Verde, quelli abbarbicati sulle verdi montagne, con le allegre mucche che pascolano vicino, con i pentoloni di latte ribollente... Comunque abbiamo comprato un panetto di formaggio all'aglio: ovviamente rettangolare, ma gustoso... se non altro ho imparato qualcosa di nuovo!

mercoledì 29 agosto 2007

Attenti all'orso....


Cosa fareste voi se, arrivati al campeggio, vi trovaste davanti questo cartello? Io ho avuto un "attimo" di difficoltà. Mi sono fermata, ho letto attentamente cosa diceva e ho pensato "Questo campeggio non fa per noi!". L'idea che un orso fosse stato avvistato proprio quel giorno, proprio in quel parco non mi piaceva. Il mio compagno di viaggio, invece, è rimasto impassibile. Cosa sarà mai? Belli gli animali selvatici! Piantiamo la tenda, nell'unica piazzola libera, la più lontana dalla strada. Ammetto di avere molte paure, ma quest'orso proprio non mi piaceva. Anche perchè, al momento in cui stavo pagando la piazzola, la custode del campeggio ha avuto la premura di fornirmi alcune indicazioni: "Questa sera, quando avrete finito di cenare, mettete tutto il cibo e l'acqua nel bagagliaio della macchina. Non so se avete letto il cartello, ma oggi è stato avvistato un orso in questo parco. (Ti pare che non l'ho letto????) E siccome non vogliamo che gli orsi sappiano che qui possono trovare cibo, vi prego di mettere tutto in macchina. Sai, ci sono anche gli animali più piccoli, che sono più "pericolosi" di quelli grandi, perchè appena sentono cibo si avvicinano (uff, anche lorooo!!!). Gli orsi non si sono mai avvicinati alle tende, ma meglio rispettare alcune precauzioni." E io che pensavo: pago o non pago? Rimaniamo o avviso il mio compagno di avventure di andarcene?? E alla fine ho pagato. Inutile dire che la mia paura è rimasta... Alla sera faccio per andare in bagno e cosa becco? Un altro cartello che dice più o meno: "Gli orsi hanno un ottimo fiuto. Vi preghiamo per questo di non tenere dentro, fuori o vicino alla vostra tenda i seguenti oggetti (puliti, nuovi o usati): cose varie da toeletta, cibo, pentolame, acqua (pure l'acqua li attira???)" e la lista continuava. Dopo di che la ranger viene alla nostra tenda e allora le chiedo: "Scusi, ma posso tenere in tenda l'acqua e il beauty case? Sa, ho letto dell'orso..." E lei "It should be ok" che tradotto vuol dì "Dovrebbe andare bene". Come dovrebbe? Sto condizionale non mi piace. La mia paura è continuata fino alla mattina. Il mio compagno di avventure, ancora impassibile, si burlava dei miei timori. Quando la notte sono andata in bagno, con la mia piletta, temevo di trovarmi davanti il Grande Orso. E pensavo: "Cavolo, il bagno è un concentrato di odori, c'è l'acqua e ci sono pure i cestini vicino. Pensa se apro la porta e dentro c'è l'orso". E poi illumino il tavolo dei vicini e noto che sopra c'è vino e rimasugli di cibo... dei geni questi!!! Sono paranoica? Beh, per fortuna l'orso non s'è visto, altrimenti non so se ce l'avrei fatta a essere qui a scrivere ora...

martedì 28 agosto 2007

Back at home...


Sono tornata a casa e credo che un pò alla volta ridarò vita al mio blog, che per un mese è rimasto inattivo! Ho già in mente qualcosa da raccontare... ad esempio, che ancora una volta sono passata davanti alle vetrine di Tiffany e che, ancora un volta, non ci sono entrata... (arrrrgghhhh!) Oppure che ho provato l'esperienza "Mamma, ho perso l'aereo". Si, ora ci rido su, ma sentirsi dire "Mi dispiace, perderà sicuramente il volo per Venezia una volta arrivata a Philadelphia. La metto sul prossimo volo disponibile: domani alla stessa ora!" Come domani? Io devo tornare a casa, non voglio stare a Philadelphia. Non c'è posto sul volo successivo in giornata? "Eh no, mi dispiace, ma avrà uno sconto in albergo, deve chiamare questo numero quando arriva a Philadelphia." Brava, e dove lo ricarico il cellulare visto che sono rimasta senza un euro e le cabine mi hanno mangiato i soldi??? Alla fine, arrivo a Philadelphia; ancora speranzosa, faccio l'ultimo tentativo per trovare un posto sul volo diretto a Francoforte... nada! L'omino al check-in, premuroso ma scorbutico come pochi, mi ha obbligato ad andare in albergo - io insistevo per rimanere in areoporto tutta la notte - assicurandomi che la compagnia aerea avrebbe pagato per me e mi ha allungato dei vouchers per mangiare. Col senno di poi forse è stata la soluzione migliore; ho anche fatto conoscenza con un ragazzo californiano che cercava di arrivare a Roma e un francese che puntava a Parigi; oltre a una coppietta che sognava la Spagna, una ragazza impanicata perchè non sapeva dove fossero le sue valigie e si augurava solo di trovarle al suo arrivo a Madrid; una coppia di signori anziani che rimpiangeva i bei tempi, quando gli aerei volavano ancora senza ritardi... L'albergo, uno dei tanti Quality Inn, non era male: piscina, palestra, wireless, colazione a buffet... Comunque mi sono sentita sollevata solo quando il mio volo è decollato da Philadelphia! E arrivata a Venezia, ho potuto "riabbracciare senza problemi" le mie valigie... quindi posso dire che dopo qualche travaglio è arrivato l'happy ending! Anyway, now I'm back!!!

lunedì 23 luglio 2007

Sognando Tiffany...



"Diamonds Are a Girl's Best Friend": Marilyn Monroe aveva proprio ragione, i diamanti sono i migliori amici delle donne! Rovistando qua e là, mi è capitato in mano il libro "Colazione da Tiffany"; e l'associazione Tiffany-diamanti è stata immediata. Comunque... avete mai letto il libro? Io ricordo di averlo "divorato". Sarà stata l'omonimia (la protagonista si chiama Holly) ma ricordo che mi è piaciuto molto. Questa la trama: "Holly è una giovanissima ragazza di grande fascino e spontaneità, che sembra vivere le sue giornate con spensieratezza, ma è in realtà tormentata dai fantasmi del suo passato, dai quali cerca disperatamente (e inutilmente) di scappare. Per risolvere i suoi numerosi problemi economici, è decisa a rinunciare all'amore sposando un uomo ricco, che la renda materialmente felice regalandole gioielli dell'amato negozio Tiffany. Un giorno giunge in città un giovane uomo di nome Paul, scrittore introverso ed apparentemente freddo, in cerca d'ispirazione. Anch'egli non naviga nell'oro, e si fa perciò mantenere da una ricca semi-sconosciuta in cambio di notti d'amore. Le personalità di Paul e Holly inevitabilmente si scontreranno: lui distruggerà il mondo fatato e artificiale nel quale Holly ama rifugiarsi per sfuggire alla realtà, e lei saprà fargli abbandonare il suo cinismo, donandogli oltretutto l'ispirazione per il suo nuovo libro. Il film (per chi l'avesse visto)termina con un travolgente quanto atteso bacio tra i due, proprio metre Holly stava prendendo la decisione di partire senza fare ritorno." (http://it.wikipedia.org/wiki/Colazione_da_Tiffany_(film) Holly ama fermarsi davanti alle vetrine di Tiffany, avverte come un'aura che la avvolge e la fa sentire protetta...e come non darle ragione? Mi è capitato di passare davanti a Tiffany e ogni volta mi sono fermata estasiata. Chissà se riuscirò mai ad entrare - potrebbe pure essere - e a comprare - non sarà - da Tiffany. Per il momento mi accontento di cullarmi davanti alle vetrine - che in Italia non ho ancora trovato! Consiglio per l'estate... leggete "Colazione da Tiffany", io cercherò di trovare il film :)

domenica 15 luglio 2007


Torniamo alla cucina viennese...Una cosa che mi ha colpito a Vienna è il numero di pasticcerie. Entrate in una di esse e rimarrete stupiti dalla quantità di dolci: alle banane, al cioccolato, alla panna, al TOPFEN. Come cos'è il TOPFEN? E' un formaggio, introvabile -almeno da me- in Italia. In inglese viene tradotto come "cottage cheese", in italiano è paragonabile alla ricotto ma: 1) è più compatto 2) ha una gusto leggermente acidulo. Il topfen può essere di vario tipo, a seconda della quantità di grassi che contiene. Fatto sta che io in Italia non l'ho ancora trovato. Una delle squisitezze che si possono preparare con il TOPFEN e che si trova anche in qualche pasticceria viennese, sono i TOPFENKNOEDEL: trad. gnocchi di Topfen. Io li ho scoperti grazie alla mia compagnia di stanza ed è stato amore a primo assaggio. Come si preparano? Per averne una quantità abbastanza industriale, ho rintracciato questa ricetta: 700 gr Topfen, 3-4 uova intere, 25 gr di burro fuso, 4 cucchiai da tavola di farina, 2-4 cucchiai da tavola di semolino, 2-4 cucchiai da tavola di pan grattato. come prepararli: mescolare il topfen con una presa di sale, le uova e il burro, aggiungere la farina e il semolino. L'impasto deve avere una certa consistenza in modo da rimanere in sesto quando formate i konedel (dimensioni variabili, a seconda dei gusti). I "gnocchi" vanno cotti in acqua bollente e quando salgono a galla, lasciateli cuocere per ancora un paio di minuti e poi scolateli. Come servirli? Vanno fatti saltare nel pan grattato, lasciato cuocere leggermente con il burro fuso. Potete accompagnarli con la marmellata che preferite oppure con la NUTELLA!!! Saziano e soddisfano... L'unico limite è trovare il topfen. Io presa dalla nostalgia ho provato a ricrearli con la ricotta, ma manca quella punta acidula. Ho pensato di aggiungere un pò di yoghurt o di formaggio caprino all'impasto, ma devo ancora sperimentare. Per i più pigri -tra cui mi metto anch'io- esiste un preparato in busta della Knorr, di cui avevo fatto scorta prima di tornare da Vienna. Ma anche per trovare questo mi sa che bisogna arrivare in Austria!!! Eppure il topfen deve pur esserci in qualche gastronomia italiana..magari a Trento o Bolzano ce l'hanno, chissà... Se lo trovo, prometto che ve li faccio assaggiare, parola di chef Olly :)

venerdì 13 luglio 2007

Attenti al plagio!!!!

Ricordo che durante uno dei corsi che ho seguito all'Università di Vienna, la Prof.ssa ha tenuto un'ora di lezione sul significato del plagio, sui rischi che si corrono a copiare, sull'etica del rispetto delle opinioni formulate da altri.. Inutile dire che ciò mi ha fatto una grande impressione. Mi è sempre stato detto che copiare è sbagliato, ma un'intera lezione sulle conseguenze del plagio non mi era ancora capitata. Quel giorno ci raccontò anche che più di qualche laurea era stata revocata nelle università austriache proprio per plagio; se non ricordo male, aggiunse anche che gli studenti dell'università di Vienna, al momento della laurea, devono presentare la tesi su CD-ROM perchè questa possa essere sottoposta ad attenti controlli che rintracciano eventuali scopiazzature da internet...
Quando qualche minuto fa mi sono imbattuta in questo articolo del DIE ZEIT (http://www.zeit.de/2007/29/P-Stefan-Weber), ho avuto la conferma di quanto la Prof.ssa ci raccontò quel giorno.
Stefan Weber, 36 anni, di lavoro fa "lo scopritore di plagi". In realtà è una personalità piuttosto illustre nel campo. La sua carriera è iniziata così: nel febbraio del 2005, mentre leggeva una tesi di dottorato, ha preso un colpo: quelle che correvano sotto i suoi occhi erano parole che egli stesso aveva scritto! Ebbene sì, quella tesi era stata copiata dalla sua. Da quel momento ha deciso di smascherare i plagiatori: ne ha trovati ben 45 finora e a 9 è stato revocato il titolo accademico. Come fa? Beh, la prima fase del suo lavoro consiste in una semplice ricerca su google: molti studenti si limitano a fare copia-incolla per cui smascherarli è davvero facile. In alcuni casi, la ricerca su internet però non basta... e allora Stefan Weber procede a setacciare volumi e volumi nelle biblioteche, cercando di scovare i testi copiati. Dice di aver sviluppato un fiuto per i lavori scopiazzati! In realtà gli è già capitato due volte di fare l'amara scoperta di essere stato egli stesso vittima di plagio: pensate che 110 pagine di un suo lavoro sono state ricopiate da uno studente praticamente parola per parola! In alcuni casi Weber ha denunciato il fatto direttamente ai media, senza nemmeno prendere contatti con l'università interessata. Sotto accusa è finito anche il ministro austriaco dell'economia, accusato di aver copiato, più o meno intenzionalmente, quando nel 1987 scrisse la sua tesi di dottorato.
C'è da dire che il modo di lavorare di Weber viene a volte criticato per l'accanimento con cui persegue alcune indagini... però mi pare anche che il suo sia un servizio utile... quante tesi e tesine vengono scopiazzate annualmente nel mondo?
Ora potete capire perchè quando ho consegnato la mia tesina alla Prof.ssa che ci aveva fatto quell'ora di lezione sul plagio sono stata in ansia per una settimana. Sebbene avessi inserito più di 70 note in 30 pagine, temevo di aver involontariamente riportato pensieri altrui senza citare... fortunatamente la mia diligenza è stata premiata.

P.S. Per non incorrere in qualche guaio, ci tendo a sottolineare che fonte primaria del post è l'articolo sopra citato, tratto dal DIE ZEIT. La sottoscritta ha provveduto a una traduzione italiana del testo tedesco, ma ammette che i dati riportati sono stati tratti dalla versione online dell'articolo.

martedì 10 luglio 2007

Wiener Schnitzel che passione!!


Rimaniamo in territorio viennese.. oltre alla Sacher, c'è un'altra cosa che un turista a Vienna non può fare a meno di assaggiare: la Wiener Schnitzel. Cos'è? E' una cotoletta di vitello, che ha più o meno le dimensioni di un orecchio di elefante. E' impanata e accompagnata in genere da patate arrosto (Bratkartoffeln) o insalata di patate (Erdaepfelsalat, altra prelibatezza della cucina viennese!!). Anche in questo caso si tratta di una ricetta storica: pare che la Wiener Schntizel sia figlia della cotoletta alla milanese - eh si, w l'Italia - e che sia stata portata a Vienna ancora nel lontano '500-'600. Altri ritengono che ciò sia accaduto solo nel 1857, grazie al maresciallo Radetzky. Il dubbio rimane. La principale differenza tra la cotoletta alla milanese e la Wiener Schnitzel sta nel tipo di carne: la prima è di maiale, la seconda di vitello. A Vienna ci sono due locali in cui si mangia un'ottima Wiener Schnitzel (almeno due sono quelli che io ho provato): il primo è la Schnitzelwirt, dove per dieci euro potete ingozzarvi di carne. Il posto è molto vivace; quando ci siamo stati abbiamo dovuto condividere il tavolo con una coppia di signori viennesi, il cameriere ci ha raccomandato di spostare verso l'interno le giacche - e visti i suoi equilibrismi con le birre è stato un ottimo consiglio - e al bordo tavolo c'erano dei comodi sacchettoni in cui avvolgere gli avanzi della cena. Unica pecca: la domenica e i giorni festivi, il locale rimane chiuso. Altro posto storico, anche se abbastanza diverso, è Figlmueller: dal 1905 propone ricette tradizionali della cucina viennese. Qui la Wiener Schnitzel è davvero eccezionale e il ristorante piuttosto elegante. La Wiener Schnitzel può essere accompagnata da vino di qualità e anche i desserts non sono da sottovalutare. Il prezzo è leggermente superiore, ma ne vale assolutamente la pena. Anche qui c'è la possibilità di portare a casa i resti - e viste le dimensioni, ciò accade con una certa frequenza. Unica pecca: spesso c'è da fare la fila! Ma visto il risultato, si può anche aspettare. Anche perchè, se mentre siete in fila vi capita di veder sfilare questi piattoni interamente coperti di carne, sono sicura che difficilmente deciderete di andarvene! Provare per credere!

lunedì 9 luglio 2007

Demel...paradiso di dolcezza


Per chi non lo conoscesse, Demel è lo storico Café di Vienna, anzi, più che di Café bisogna parlare di K. u K. HOFZUCKERBAECKER WIEN. K. u K. sta per "kaiserlich und koeniglich", vale a dire "imperiale e regio". Insomma, si tratta di una confetteria e pasticceria di corte. Giusto per rendere l'idea, esiste dal 1786; l'ideatore fu Ludwig Dehne, che iniziò l'attività vendendo prodotti congelati, ma presto si specializzò nella produzione di caramelle, Faschingskrapfen (i Krapfen rigorosamente ripieni di marmellata di albicocche, che i viennesi mangiano il martedì grasso), ed ogni tipo di cose dolci. Nel 1857 l'attività venne venduta a Christoph Demel, aiutante della famiglia Dehne. Già allora il Demel era conosciuto ben oltre i confini austriaci. Il Demel si trova in Kohlmarkt, a pochi passi dall'Hofburg, dal 1888. Quando l'impero asburgico collassò nel 1918, Anna Demel si oppose alla cancellazione della targa "k. u k. Hofzuckerbaeckerei". (Per una storia completa del Demel http://www.demel.at/index_flash.htm ). Ancora oggi il Demel gode di grande prestigio. La produzione è ovviamente artigianale e spazia da confetti, a mini pasticceria da tè, a fantasiose creazioni in cioccolata, a torte incredibilmente invitanti. Al primo e secondo piano è possibile accedere alla Kaffehaus, la parte destinata al consumo in loco di cioccolate, caffé, Brauner, Mélange mit oder ohne Schlag (con o senza panna montata), ecc. Una delle cose più affascinanti di questo negozio sono le vetrine. Se avete occasione di passegiare per Kohlmarkt sotto Natale - e non solo - vedrete delle incredibili creazioni in zucchero e cioccolata... la casa che si mangiano Haensel e Gretel è niente a confronto! Ovviamente il nome Demel è legato alla controversia sulla Sachertorte. C'è stata una causa giudiziaria durata 7 anni, che ha visto contrapposti Demel e il Sacher Hotel. A seguito di questa controversia è stato deciso che solo sulla Sachertorte del Sacher Hotel possa trovarsi una sorta di stampo di cioccolata con scritto Original-Sacher Torte, perchè pare che la ricetta originale della Sacher sia custodita solo qui. Al Demel viene invece venduta la Demel's Sacher Torte, o Eduard Sacher Torte. Da cosa si riconosce la Sacher originale? Dal doppio strato di maremellata di albicocche: uno sotto la copertura di cioccolato e uno a metà della torta. La Sacher del Demel possiede un unico strato sotto la copertura e questo fa di lei una "non-originale". Io le ho assaggiate tutte e due e penso che quando passerò di nuovo per Vienna opterò per Mélange e Sacher al Demel. Sarà il fascino dell'Hofburg che dista due passi, sarà che al Demel ci andavano alcuni "grandi" del passato, ma per me la Sacher del Demel aveva un gusto speciale.. Tuttavia devo ammettere che anche la Sacher del Sacher Hotel mi ha soddisfatto. Insomma, se siete indecisi fate un salto sia al Demel che al Sacher. Non sarà una scelta economica, ma sicuramente gratificante!

domenica 8 luglio 2007

Specchio,specchio delle mie brame,chi è la più bella del reame?


Non sapevo che un tal Filone di Bisanzio nel II sec. a.C. avesse stilato una "top seven" delle cosiddette "meraviglie del mondo". Eppure questa "classifica" esiste e comprende i Giardini pensili di Babilonia, il Colosso di Rodi, il Mausoleo di Alicarpasso, il Tempio di Artemide ad Efeso, il Faro di Alessandria d'Egitto, la Statua di Zeus a Olimpia e la Piramide di Cheope. Se state pensando di scegliere come meta delle prossime vacanze una di queste 7 meraviglie, aspettate un attimo: solo la Piramide di Cheope a Giza è ancora in piedi, le altre non hanno resistito al passare del tempo. Forse è per questo che è stato indetto un concorso per eleggere le nuove 7 meraviglie del mondo. Del resto, dopo oltre 2000 anni, forse era anche ora di aggiornare la classifica! A pensarci è stata la "New Open World Corporation", una società svizzera, che, in occasione delle Olimpiadi di Sidney 2000 ha lanciato la sfida: "Scegli le nuove 7 meraviglie del mondo!". Inizialmente la scelta era legata a 17 edifici e monumenti, poi si è passati a 150 candidati e alla fine le vincitrici sono state nominate. Quando? Ma ieri: il 7 del 7 del 2007, a Lisbona, 7 monumenti si sono aggiudicati il titolo di "new misses mondo" (che il numero 7 abbia valenza magica???). Ecco qui i vincitori: La grande muraglia cinese, il sito archeologico di Petra in Giordania, il Cristo redentore a Rio de Janeiro, La città perduta di Machu Picchu in Perù, il complesso di Chichen Itza nello Yucatàn, il Taj Mahal, e.... il COLOSSEO!! Si, ci siamo anche noi. Ovviamente non sono mancate le contestazioni: c'è chi si è lamentato perchè il concorso non è stato indetto dall'UNESCO, ma da questa compagnia svizzera a scopo di lucro che ha visto 100 milioni di votanti, divisi tra internet e telefono. E c'è chi ha detto: "Era ovvio che ci sarebbe stata la muraglia cinese tra i vincitori, visto il numero di cinesi presenti nel mondo!". Sgarbi si è rammaricato del fatto che nessuna "bellezza cristiana" compaia tra le meraviglie: come non scegliere La Cappella Sistina o la Basilica di S. Francesco ad Arezzo, affrescata da Piero della Francesca? Fatto sta che queste sono le SETTE MERAVIGLIE DEL MONDO MODERNO.. non so per quanto tempo rimarranno in carica, ma è aperta la sfida a chi riuscirà a vederle tutte nel minor tempo possibile. Non so voi, ma io sono a quota uno: il Colosseo!!

sabato 7 luglio 2007

Hallo Musical


Creazzo, 6 luglio 2007
Casanova Venice Ensamble (diretto da Costantino Carollo) e Gruppo Armonia Danza presentano Hallo Musical. Special Guests Marco Guerzoni e Stefano Centomo.
Cos'è Hallo Musical? E' un meadley dei musicals che hanno segnato la storia. Si parte da Cats di Andrew LLoyd Webber (inscenato per la prima volta al New London Theatre l'11 maggio 1981); segue Hair (conosciuto anche come The American Tribal Love-Rock Musical), il musical che parla di hippies e che ha "mosso i primi passi" a Broadway nel 1968; è poi la volta di Evita, in cui ricompare il nome di Andrew LLoyd Webber, che ha collaborato alla stesura del musical con Tim Rice. La prima rappresentazione fu nel 1978, ma il revival si è avuto nel 1996 con l'interpretazione ad opera di Madonna. Non sono mancate alcune scene di The Rocky Horror Show, di Richard O'Brien (1973). Dopo "Dracula", lo spettacolo si è concluso con due musicals legati al nome di Cocciante: Notre-Dame de Paris, con la partecipazione di Marco Guerzoni, che ha collaborato direttamente con Riccardo Cocciante, nel ruolo di Clopin, il capo della Corte dei Miracoli; e poi Romeo & Juliette, tratto dall'opera di Garard Presguvic, autore francesce. Nel ruolo di Romeo, Stefano Centomo, che ho scoperto essersi classificato secondo al festival di Sanremo nella categoria giovani, con la canzone "Bivio" e che ha recentamente prestato la propria voce per "I Robinson", cartone di Walt Disney. Ammetto che non lo conoscevo, ma che, nonostante i 20 anni, pare sapere il fatto suo. Il tutto è stato condito da balletti e da grandi voci, come quella di Chiara Luppi, che nel musical "Romeo e Giulietta" di Cocciante fa la parte della nutrice... e da un paio di assoli alla tromba da parte di Gianluca Carollo. E che dire della presentatrice? Non mi ricordo il nome, ma è un "personaggio" da non sottovalutare. Chi c'era può confermarlo!!! Si insomma, non sarà stato Broadway, ma il Giardino dei Tigli si prestava bene ad accogliere questo spettacolo e, nonostante il freddo e la scarsa partecipazione del pubblico (erano stati predisposti 300 posti e più, ma metà erano vuoti), direi che lo spettacolo è stato piacevole! Non so se replichino, ma se così fosse.. vicentini fatevi avanti!

Diamo inizio alle danze!

Eccomi approdata nel mondo dei blog...
Iniziamo dal titolo scelto per il mio blog: "I fatti della pentola li sa solo il coperchio". L'idea alla base di questo "diario" è di non raccontare proprio tutto di me. Ci sono cose che non vanno dette perché o non interesserebbero a nessuno oppure perché è giusto e meglio che non si sappiano. Queste cose devono rimanere a bollire "in pentola" e solo al "coperchio" è dato di saperle. Ecco quindi che proverò a raccontare le cose più "avvincenti" che mi capitano e che mi sembrano curiose o interessanti.
Per quanto riguarda l'indirizzo URL del blog.. non cercate di leggerlo all'inglese, pensando a "my" come "mio". Myosotis è un genere di piante, che comprende circa 50 specie di erbe annuali o perenni conosciute con il nome di nontiscordardimé. In realtà avrei voluto scegliere come indirizzo "forget-me-not" o "Vergissmeinnicht", rispettivamente nome inglese e tedesco del fiore, ma qualcuno mi ha preceduto nell'idea. E così mi sono dovuta "accontentare" del nome scientifico, a cui ho dovuto aggiungere "blue" perché anche "myosotis" è già stato scelto come indirizzo di altri siti.
Perché proprio il nontiscordardimé? Beh, in onore di una leggenda medievale tedesca - più precisamente austriaca - da cui trae origine il nome del fiore. Si narra che una coppia di giovani austriaci, passeggiando sulle rive del Danubio, siano rimasti incantati dai fiori blu che galleggiavano sulle acque del fiume. Il giovane, nel tentativo di raccogliere alcuni di questi fiori per l'amata, cadde in acqua; poco prima di essere inghiottito dalle acque del Danubio pare abbia gridato alla giovane "Non dimenticarti di me!" , dando inizio alla tradizione che vuole che questi piccoli fiori blu - che comunque esistono anche in forme rosa e bianche - siano chiamati nontiscordardimé. Mi sembrava giusto dare un tocco di "austricità" al mio blog, in onore del mio amore per la lingua e la letteratura tedesca e, soprattutto, in ricordo dei bei mesi passati a Vienna!
Ecco, rotto il ghiaccio...
a presto!