lunedì 24 settembre 2007

Suesse Erinnerungen an Wien.. ein Jahr spaeter!




Un anno fa era domenica.. e io ero in treno, diretta a Vienna. Avevo salutato tutti, mi stavo avviando verso l'inizio di una nuova avventura. Se ci penso, quasi mi viene la pelle d'oca. Ero contentissima e molto emozionata al tempo stesso; piangevo perchè avrei voluto portare molte persone con me... Ma ero felice, perchè i sucessivi cinque mesi mi avrebbero regalato molte emozioni. Ricordo che quando sono arrivata alla Wien Suedbahnhof c'erano delle persone ad aspettarmi. Faceva caldo fuori, ma non troppo. C'era il sole. Tedesco ovunque, ricordo che capivo poco... Ma da subito Vienna mi è piaciuta. Non sapevo che la mia "casa" era lì a pochi passi dalla stazione, quando sono arrivata. Quanti bei ricordi. Il primo viaggio in macchina verso Grinzig, la prima corsa in metro, il primo giro in centro, la prima volta che ho visto l'università e sono rimasta a bocca aperta. La prima cena in una Heuriger... Tutto in un giorno. E' già passato un anno e, non nascondo, che mi piacerebbe riavvolgere il nastro e ritornare al 24 settembre di un anno fa...

giovedì 13 settembre 2007

Il blocco dello scrittore..

Ogni volta che devo scrivere qualcosa di importante, mi capita di imbattermi nel cosiddetto "blocco dello scrittore". Magari butto giù 100 parole, poi mi blocco e mi ci vogliono altre 4 ore prima di riempire una pagina intera. E dopo che ho scritto 3 pagine, le rileggo e mi metto a correggere qua e là. Risultato: non rimane praticamente nulla dello scritto inziale.
In questi giorni, sto rivivendo l'odiato blocco. Durante una delle tante pause improduttive, ho googlato "blocco dello scrittore" e ops.. non pensavo ci fossero ricerche mediche su questo problema. E non pensavo nemmeno che fosse considerato un disturbo così grave. Io credevo - forse ingenuamente - che le cause principali del "blocco" fossero la distrazione, le "idee confuse", il dover scrivere su un determinato argomento anche se in realtà si ha poco da dire al riguardo. Ebbene no... per alcuni studiosi, il blocco dello scrittore è un disturbo di natura psicologica dagli effetti devastanti; per altri, un disturbo cerebrale, le cui cause risiederebbero in un cambiamento dei lobi frontali, che impedisce una corretta interazione con i lobi temporali. C'è chi si è curato facendosi applicare un elettrodo per stimolare l'attività cerebrale e fatto questo è diventato uno scrittore! C'è chi ha superato il blocco solo dopo un'operazione cerebrale, che gli ha rimosso una massa che opprimeva i lobi... Insomma, c'è da avere paura a definirsi vittime del "blocco dello scrittore". Non voglio pensare che i miei lobi non interagiscano bene, che ci siano delle cause di natura cerebrale o psicologica che mi impediscono di scrivere 3 pagine di fila.. E mi sa che da oggi in poi mi limiterò a dire che "sto facendo fatica a mettere per iscritto alcune idee", senza chiamare in causa il "terribile blocco".

mercoledì 5 settembre 2007

...STARBUCKS COFFEE...


L'ho conosciuto per la prima volta a Vienna e me ne sono subito innamorata; l'ho continuato a frequentare fino al mio ritorno in Italia. L'ho ritrovato a Seattle; sono andata a vedere dove è nato, dove ha mosso i primi passi. Anche prima di lasciare l'aeroporto di Seattle ero con lui. A Cleveland l'ho rivisto ancora una volta, e, come sempre mi ha accolto con i suoi profumi. A Philadelphia non l'ho visto, mi è mancato... chissà quando e dove potrò rivederlo. In Italia non c'è, almeno che io sappia. Eh si, STARBUCKS mi manchi!
Per chi non lo conoscesse, Starbucks è una catena di caffè. Il primo Starbucks è nato a Seattle nel 1912 ed è ancora lì. Ho visto la gente in fila per poterci entrare. E anch'io mi sono messa in coda e sono uscita vittoriosa con un Mocha Frapuccino, una specie di frappè al caffè e cioccolato, sormontato da tanta, morbida panna montata (vedi foto). E ho anche il bicchierone termico che porta su scritto "Primo Strabucks, Pike Market" (in inglese ovviamente). A Seattle c'è un numero infinito di Starbucks. E purtroppo sono entrata solo in alcuni. Diciamo che l'arredamento interno varia dal misero tavolino in legno, al finto caminetto, alle morbide poltrone e divani (questi li ho trovati solo a Vienna però). Credo che gli Starbucks siano muniti di wireless interno e comunque uno può stare seduto anche tutto un giorno, leggersi tutto un libro, sorseggiando il suo caffè preferito. Per quanto riguarda me, sono un'affezionata consumatrice di Mocha o Frapuccino. Il caffè normale non l'ho mai provato. Ho scoperto solo gli ultimi giorni il White Chocolate Mocha, che oltre al caffè e al cioccolato normale, contiene anche topping al cioccolato bianco. Ma ce n'è per tutti i gusti: caffèlatte caldo o freddo, cappuccino, cioccolata, caffè normale, caffè o frapuccino al caramello, alla cannella, anche tè per chi vuole... E poi al vostro caffè o tè potete accompagnare il classico blueberry muffin, o il più ricercato muffin alle tre berries, o una fetta di torta al limone, o un panino, o, perchè no, un'insalata. Gli abitanti di Seattle, che di caffè pare se ne intendano, dicono che questo non è il migliore caffè della città, si è posizionato solo terzo nella classifica dei migliori caffè. Ma io, da profana, posso solo dire che sorseggiare un "tall mocha" e addentare un blueberry muffin mi fa iniziare bene la giornata. Ovviamente, Starbucks fornisce un elenco dei valori nutrizionali dei prodotti che offre...però, se per una volta volete godervi il vostro frapuccino o il vostro muffin, vi consiglio di non guardarlo!