lunedì 23 luglio 2007

Sognando Tiffany...



"Diamonds Are a Girl's Best Friend": Marilyn Monroe aveva proprio ragione, i diamanti sono i migliori amici delle donne! Rovistando qua e là, mi è capitato in mano il libro "Colazione da Tiffany"; e l'associazione Tiffany-diamanti è stata immediata. Comunque... avete mai letto il libro? Io ricordo di averlo "divorato". Sarà stata l'omonimia (la protagonista si chiama Holly) ma ricordo che mi è piaciuto molto. Questa la trama: "Holly è una giovanissima ragazza di grande fascino e spontaneità, che sembra vivere le sue giornate con spensieratezza, ma è in realtà tormentata dai fantasmi del suo passato, dai quali cerca disperatamente (e inutilmente) di scappare. Per risolvere i suoi numerosi problemi economici, è decisa a rinunciare all'amore sposando un uomo ricco, che la renda materialmente felice regalandole gioielli dell'amato negozio Tiffany. Un giorno giunge in città un giovane uomo di nome Paul, scrittore introverso ed apparentemente freddo, in cerca d'ispirazione. Anch'egli non naviga nell'oro, e si fa perciò mantenere da una ricca semi-sconosciuta in cambio di notti d'amore. Le personalità di Paul e Holly inevitabilmente si scontreranno: lui distruggerà il mondo fatato e artificiale nel quale Holly ama rifugiarsi per sfuggire alla realtà, e lei saprà fargli abbandonare il suo cinismo, donandogli oltretutto l'ispirazione per il suo nuovo libro. Il film (per chi l'avesse visto)termina con un travolgente quanto atteso bacio tra i due, proprio metre Holly stava prendendo la decisione di partire senza fare ritorno." (http://it.wikipedia.org/wiki/Colazione_da_Tiffany_(film) Holly ama fermarsi davanti alle vetrine di Tiffany, avverte come un'aura che la avvolge e la fa sentire protetta...e come non darle ragione? Mi è capitato di passare davanti a Tiffany e ogni volta mi sono fermata estasiata. Chissà se riuscirò mai ad entrare - potrebbe pure essere - e a comprare - non sarà - da Tiffany. Per il momento mi accontento di cullarmi davanti alle vetrine - che in Italia non ho ancora trovato! Consiglio per l'estate... leggete "Colazione da Tiffany", io cercherò di trovare il film :)

domenica 15 luglio 2007


Torniamo alla cucina viennese...Una cosa che mi ha colpito a Vienna è il numero di pasticcerie. Entrate in una di esse e rimarrete stupiti dalla quantità di dolci: alle banane, al cioccolato, alla panna, al TOPFEN. Come cos'è il TOPFEN? E' un formaggio, introvabile -almeno da me- in Italia. In inglese viene tradotto come "cottage cheese", in italiano è paragonabile alla ricotto ma: 1) è più compatto 2) ha una gusto leggermente acidulo. Il topfen può essere di vario tipo, a seconda della quantità di grassi che contiene. Fatto sta che io in Italia non l'ho ancora trovato. Una delle squisitezze che si possono preparare con il TOPFEN e che si trova anche in qualche pasticceria viennese, sono i TOPFENKNOEDEL: trad. gnocchi di Topfen. Io li ho scoperti grazie alla mia compagnia di stanza ed è stato amore a primo assaggio. Come si preparano? Per averne una quantità abbastanza industriale, ho rintracciato questa ricetta: 700 gr Topfen, 3-4 uova intere, 25 gr di burro fuso, 4 cucchiai da tavola di farina, 2-4 cucchiai da tavola di semolino, 2-4 cucchiai da tavola di pan grattato. come prepararli: mescolare il topfen con una presa di sale, le uova e il burro, aggiungere la farina e il semolino. L'impasto deve avere una certa consistenza in modo da rimanere in sesto quando formate i konedel (dimensioni variabili, a seconda dei gusti). I "gnocchi" vanno cotti in acqua bollente e quando salgono a galla, lasciateli cuocere per ancora un paio di minuti e poi scolateli. Come servirli? Vanno fatti saltare nel pan grattato, lasciato cuocere leggermente con il burro fuso. Potete accompagnarli con la marmellata che preferite oppure con la NUTELLA!!! Saziano e soddisfano... L'unico limite è trovare il topfen. Io presa dalla nostalgia ho provato a ricrearli con la ricotta, ma manca quella punta acidula. Ho pensato di aggiungere un pò di yoghurt o di formaggio caprino all'impasto, ma devo ancora sperimentare. Per i più pigri -tra cui mi metto anch'io- esiste un preparato in busta della Knorr, di cui avevo fatto scorta prima di tornare da Vienna. Ma anche per trovare questo mi sa che bisogna arrivare in Austria!!! Eppure il topfen deve pur esserci in qualche gastronomia italiana..magari a Trento o Bolzano ce l'hanno, chissà... Se lo trovo, prometto che ve li faccio assaggiare, parola di chef Olly :)

venerdì 13 luglio 2007

Attenti al plagio!!!!

Ricordo che durante uno dei corsi che ho seguito all'Università di Vienna, la Prof.ssa ha tenuto un'ora di lezione sul significato del plagio, sui rischi che si corrono a copiare, sull'etica del rispetto delle opinioni formulate da altri.. Inutile dire che ciò mi ha fatto una grande impressione. Mi è sempre stato detto che copiare è sbagliato, ma un'intera lezione sulle conseguenze del plagio non mi era ancora capitata. Quel giorno ci raccontò anche che più di qualche laurea era stata revocata nelle università austriache proprio per plagio; se non ricordo male, aggiunse anche che gli studenti dell'università di Vienna, al momento della laurea, devono presentare la tesi su CD-ROM perchè questa possa essere sottoposta ad attenti controlli che rintracciano eventuali scopiazzature da internet...
Quando qualche minuto fa mi sono imbattuta in questo articolo del DIE ZEIT (http://www.zeit.de/2007/29/P-Stefan-Weber), ho avuto la conferma di quanto la Prof.ssa ci raccontò quel giorno.
Stefan Weber, 36 anni, di lavoro fa "lo scopritore di plagi". In realtà è una personalità piuttosto illustre nel campo. La sua carriera è iniziata così: nel febbraio del 2005, mentre leggeva una tesi di dottorato, ha preso un colpo: quelle che correvano sotto i suoi occhi erano parole che egli stesso aveva scritto! Ebbene sì, quella tesi era stata copiata dalla sua. Da quel momento ha deciso di smascherare i plagiatori: ne ha trovati ben 45 finora e a 9 è stato revocato il titolo accademico. Come fa? Beh, la prima fase del suo lavoro consiste in una semplice ricerca su google: molti studenti si limitano a fare copia-incolla per cui smascherarli è davvero facile. In alcuni casi, la ricerca su internet però non basta... e allora Stefan Weber procede a setacciare volumi e volumi nelle biblioteche, cercando di scovare i testi copiati. Dice di aver sviluppato un fiuto per i lavori scopiazzati! In realtà gli è già capitato due volte di fare l'amara scoperta di essere stato egli stesso vittima di plagio: pensate che 110 pagine di un suo lavoro sono state ricopiate da uno studente praticamente parola per parola! In alcuni casi Weber ha denunciato il fatto direttamente ai media, senza nemmeno prendere contatti con l'università interessata. Sotto accusa è finito anche il ministro austriaco dell'economia, accusato di aver copiato, più o meno intenzionalmente, quando nel 1987 scrisse la sua tesi di dottorato.
C'è da dire che il modo di lavorare di Weber viene a volte criticato per l'accanimento con cui persegue alcune indagini... però mi pare anche che il suo sia un servizio utile... quante tesi e tesine vengono scopiazzate annualmente nel mondo?
Ora potete capire perchè quando ho consegnato la mia tesina alla Prof.ssa che ci aveva fatto quell'ora di lezione sul plagio sono stata in ansia per una settimana. Sebbene avessi inserito più di 70 note in 30 pagine, temevo di aver involontariamente riportato pensieri altrui senza citare... fortunatamente la mia diligenza è stata premiata.

P.S. Per non incorrere in qualche guaio, ci tendo a sottolineare che fonte primaria del post è l'articolo sopra citato, tratto dal DIE ZEIT. La sottoscritta ha provveduto a una traduzione italiana del testo tedesco, ma ammette che i dati riportati sono stati tratti dalla versione online dell'articolo.

martedì 10 luglio 2007

Wiener Schnitzel che passione!!


Rimaniamo in territorio viennese.. oltre alla Sacher, c'è un'altra cosa che un turista a Vienna non può fare a meno di assaggiare: la Wiener Schnitzel. Cos'è? E' una cotoletta di vitello, che ha più o meno le dimensioni di un orecchio di elefante. E' impanata e accompagnata in genere da patate arrosto (Bratkartoffeln) o insalata di patate (Erdaepfelsalat, altra prelibatezza della cucina viennese!!). Anche in questo caso si tratta di una ricetta storica: pare che la Wiener Schntizel sia figlia della cotoletta alla milanese - eh si, w l'Italia - e che sia stata portata a Vienna ancora nel lontano '500-'600. Altri ritengono che ciò sia accaduto solo nel 1857, grazie al maresciallo Radetzky. Il dubbio rimane. La principale differenza tra la cotoletta alla milanese e la Wiener Schnitzel sta nel tipo di carne: la prima è di maiale, la seconda di vitello. A Vienna ci sono due locali in cui si mangia un'ottima Wiener Schnitzel (almeno due sono quelli che io ho provato): il primo è la Schnitzelwirt, dove per dieci euro potete ingozzarvi di carne. Il posto è molto vivace; quando ci siamo stati abbiamo dovuto condividere il tavolo con una coppia di signori viennesi, il cameriere ci ha raccomandato di spostare verso l'interno le giacche - e visti i suoi equilibrismi con le birre è stato un ottimo consiglio - e al bordo tavolo c'erano dei comodi sacchettoni in cui avvolgere gli avanzi della cena. Unica pecca: la domenica e i giorni festivi, il locale rimane chiuso. Altro posto storico, anche se abbastanza diverso, è Figlmueller: dal 1905 propone ricette tradizionali della cucina viennese. Qui la Wiener Schnitzel è davvero eccezionale e il ristorante piuttosto elegante. La Wiener Schnitzel può essere accompagnata da vino di qualità e anche i desserts non sono da sottovalutare. Il prezzo è leggermente superiore, ma ne vale assolutamente la pena. Anche qui c'è la possibilità di portare a casa i resti - e viste le dimensioni, ciò accade con una certa frequenza. Unica pecca: spesso c'è da fare la fila! Ma visto il risultato, si può anche aspettare. Anche perchè, se mentre siete in fila vi capita di veder sfilare questi piattoni interamente coperti di carne, sono sicura che difficilmente deciderete di andarvene! Provare per credere!

lunedì 9 luglio 2007

Demel...paradiso di dolcezza


Per chi non lo conoscesse, Demel è lo storico Café di Vienna, anzi, più che di Café bisogna parlare di K. u K. HOFZUCKERBAECKER WIEN. K. u K. sta per "kaiserlich und koeniglich", vale a dire "imperiale e regio". Insomma, si tratta di una confetteria e pasticceria di corte. Giusto per rendere l'idea, esiste dal 1786; l'ideatore fu Ludwig Dehne, che iniziò l'attività vendendo prodotti congelati, ma presto si specializzò nella produzione di caramelle, Faschingskrapfen (i Krapfen rigorosamente ripieni di marmellata di albicocche, che i viennesi mangiano il martedì grasso), ed ogni tipo di cose dolci. Nel 1857 l'attività venne venduta a Christoph Demel, aiutante della famiglia Dehne. Già allora il Demel era conosciuto ben oltre i confini austriaci. Il Demel si trova in Kohlmarkt, a pochi passi dall'Hofburg, dal 1888. Quando l'impero asburgico collassò nel 1918, Anna Demel si oppose alla cancellazione della targa "k. u k. Hofzuckerbaeckerei". (Per una storia completa del Demel http://www.demel.at/index_flash.htm ). Ancora oggi il Demel gode di grande prestigio. La produzione è ovviamente artigianale e spazia da confetti, a mini pasticceria da tè, a fantasiose creazioni in cioccolata, a torte incredibilmente invitanti. Al primo e secondo piano è possibile accedere alla Kaffehaus, la parte destinata al consumo in loco di cioccolate, caffé, Brauner, Mélange mit oder ohne Schlag (con o senza panna montata), ecc. Una delle cose più affascinanti di questo negozio sono le vetrine. Se avete occasione di passegiare per Kohlmarkt sotto Natale - e non solo - vedrete delle incredibili creazioni in zucchero e cioccolata... la casa che si mangiano Haensel e Gretel è niente a confronto! Ovviamente il nome Demel è legato alla controversia sulla Sachertorte. C'è stata una causa giudiziaria durata 7 anni, che ha visto contrapposti Demel e il Sacher Hotel. A seguito di questa controversia è stato deciso che solo sulla Sachertorte del Sacher Hotel possa trovarsi una sorta di stampo di cioccolata con scritto Original-Sacher Torte, perchè pare che la ricetta originale della Sacher sia custodita solo qui. Al Demel viene invece venduta la Demel's Sacher Torte, o Eduard Sacher Torte. Da cosa si riconosce la Sacher originale? Dal doppio strato di maremellata di albicocche: uno sotto la copertura di cioccolato e uno a metà della torta. La Sacher del Demel possiede un unico strato sotto la copertura e questo fa di lei una "non-originale". Io le ho assaggiate tutte e due e penso che quando passerò di nuovo per Vienna opterò per Mélange e Sacher al Demel. Sarà il fascino dell'Hofburg che dista due passi, sarà che al Demel ci andavano alcuni "grandi" del passato, ma per me la Sacher del Demel aveva un gusto speciale.. Tuttavia devo ammettere che anche la Sacher del Sacher Hotel mi ha soddisfatto. Insomma, se siete indecisi fate un salto sia al Demel che al Sacher. Non sarà una scelta economica, ma sicuramente gratificante!

domenica 8 luglio 2007

Specchio,specchio delle mie brame,chi è la più bella del reame?


Non sapevo che un tal Filone di Bisanzio nel II sec. a.C. avesse stilato una "top seven" delle cosiddette "meraviglie del mondo". Eppure questa "classifica" esiste e comprende i Giardini pensili di Babilonia, il Colosso di Rodi, il Mausoleo di Alicarpasso, il Tempio di Artemide ad Efeso, il Faro di Alessandria d'Egitto, la Statua di Zeus a Olimpia e la Piramide di Cheope. Se state pensando di scegliere come meta delle prossime vacanze una di queste 7 meraviglie, aspettate un attimo: solo la Piramide di Cheope a Giza è ancora in piedi, le altre non hanno resistito al passare del tempo. Forse è per questo che è stato indetto un concorso per eleggere le nuove 7 meraviglie del mondo. Del resto, dopo oltre 2000 anni, forse era anche ora di aggiornare la classifica! A pensarci è stata la "New Open World Corporation", una società svizzera, che, in occasione delle Olimpiadi di Sidney 2000 ha lanciato la sfida: "Scegli le nuove 7 meraviglie del mondo!". Inizialmente la scelta era legata a 17 edifici e monumenti, poi si è passati a 150 candidati e alla fine le vincitrici sono state nominate. Quando? Ma ieri: il 7 del 7 del 2007, a Lisbona, 7 monumenti si sono aggiudicati il titolo di "new misses mondo" (che il numero 7 abbia valenza magica???). Ecco qui i vincitori: La grande muraglia cinese, il sito archeologico di Petra in Giordania, il Cristo redentore a Rio de Janeiro, La città perduta di Machu Picchu in Perù, il complesso di Chichen Itza nello Yucatàn, il Taj Mahal, e.... il COLOSSEO!! Si, ci siamo anche noi. Ovviamente non sono mancate le contestazioni: c'è chi si è lamentato perchè il concorso non è stato indetto dall'UNESCO, ma da questa compagnia svizzera a scopo di lucro che ha visto 100 milioni di votanti, divisi tra internet e telefono. E c'è chi ha detto: "Era ovvio che ci sarebbe stata la muraglia cinese tra i vincitori, visto il numero di cinesi presenti nel mondo!". Sgarbi si è rammaricato del fatto che nessuna "bellezza cristiana" compaia tra le meraviglie: come non scegliere La Cappella Sistina o la Basilica di S. Francesco ad Arezzo, affrescata da Piero della Francesca? Fatto sta che queste sono le SETTE MERAVIGLIE DEL MONDO MODERNO.. non so per quanto tempo rimarranno in carica, ma è aperta la sfida a chi riuscirà a vederle tutte nel minor tempo possibile. Non so voi, ma io sono a quota uno: il Colosseo!!

sabato 7 luglio 2007

Hallo Musical


Creazzo, 6 luglio 2007
Casanova Venice Ensamble (diretto da Costantino Carollo) e Gruppo Armonia Danza presentano Hallo Musical. Special Guests Marco Guerzoni e Stefano Centomo.
Cos'è Hallo Musical? E' un meadley dei musicals che hanno segnato la storia. Si parte da Cats di Andrew LLoyd Webber (inscenato per la prima volta al New London Theatre l'11 maggio 1981); segue Hair (conosciuto anche come The American Tribal Love-Rock Musical), il musical che parla di hippies e che ha "mosso i primi passi" a Broadway nel 1968; è poi la volta di Evita, in cui ricompare il nome di Andrew LLoyd Webber, che ha collaborato alla stesura del musical con Tim Rice. La prima rappresentazione fu nel 1978, ma il revival si è avuto nel 1996 con l'interpretazione ad opera di Madonna. Non sono mancate alcune scene di The Rocky Horror Show, di Richard O'Brien (1973). Dopo "Dracula", lo spettacolo si è concluso con due musicals legati al nome di Cocciante: Notre-Dame de Paris, con la partecipazione di Marco Guerzoni, che ha collaborato direttamente con Riccardo Cocciante, nel ruolo di Clopin, il capo della Corte dei Miracoli; e poi Romeo & Juliette, tratto dall'opera di Garard Presguvic, autore francesce. Nel ruolo di Romeo, Stefano Centomo, che ho scoperto essersi classificato secondo al festival di Sanremo nella categoria giovani, con la canzone "Bivio" e che ha recentamente prestato la propria voce per "I Robinson", cartone di Walt Disney. Ammetto che non lo conoscevo, ma che, nonostante i 20 anni, pare sapere il fatto suo. Il tutto è stato condito da balletti e da grandi voci, come quella di Chiara Luppi, che nel musical "Romeo e Giulietta" di Cocciante fa la parte della nutrice... e da un paio di assoli alla tromba da parte di Gianluca Carollo. E che dire della presentatrice? Non mi ricordo il nome, ma è un "personaggio" da non sottovalutare. Chi c'era può confermarlo!!! Si insomma, non sarà stato Broadway, ma il Giardino dei Tigli si prestava bene ad accogliere questo spettacolo e, nonostante il freddo e la scarsa partecipazione del pubblico (erano stati predisposti 300 posti e più, ma metà erano vuoti), direi che lo spettacolo è stato piacevole! Non so se replichino, ma se così fosse.. vicentini fatevi avanti!

Diamo inizio alle danze!

Eccomi approdata nel mondo dei blog...
Iniziamo dal titolo scelto per il mio blog: "I fatti della pentola li sa solo il coperchio". L'idea alla base di questo "diario" è di non raccontare proprio tutto di me. Ci sono cose che non vanno dette perché o non interesserebbero a nessuno oppure perché è giusto e meglio che non si sappiano. Queste cose devono rimanere a bollire "in pentola" e solo al "coperchio" è dato di saperle. Ecco quindi che proverò a raccontare le cose più "avvincenti" che mi capitano e che mi sembrano curiose o interessanti.
Per quanto riguarda l'indirizzo URL del blog.. non cercate di leggerlo all'inglese, pensando a "my" come "mio". Myosotis è un genere di piante, che comprende circa 50 specie di erbe annuali o perenni conosciute con il nome di nontiscordardimé. In realtà avrei voluto scegliere come indirizzo "forget-me-not" o "Vergissmeinnicht", rispettivamente nome inglese e tedesco del fiore, ma qualcuno mi ha preceduto nell'idea. E così mi sono dovuta "accontentare" del nome scientifico, a cui ho dovuto aggiungere "blue" perché anche "myosotis" è già stato scelto come indirizzo di altri siti.
Perché proprio il nontiscordardimé? Beh, in onore di una leggenda medievale tedesca - più precisamente austriaca - da cui trae origine il nome del fiore. Si narra che una coppia di giovani austriaci, passeggiando sulle rive del Danubio, siano rimasti incantati dai fiori blu che galleggiavano sulle acque del fiume. Il giovane, nel tentativo di raccogliere alcuni di questi fiori per l'amata, cadde in acqua; poco prima di essere inghiottito dalle acque del Danubio pare abbia gridato alla giovane "Non dimenticarti di me!" , dando inizio alla tradizione che vuole che questi piccoli fiori blu - che comunque esistono anche in forme rosa e bianche - siano chiamati nontiscordardimé. Mi sembrava giusto dare un tocco di "austricità" al mio blog, in onore del mio amore per la lingua e la letteratura tedesca e, soprattutto, in ricordo dei bei mesi passati a Vienna!
Ecco, rotto il ghiaccio...
a presto!